100 x 200 cm
15 •
Uno scarso interesse del maschio latino nei confronti del seno? Da escludere. Una rapinosa velocità nel giungere all'atto? Forse, ma non del tutto. La principale ragione per la quale nei dipinti erotici le donne romane appaiono sempre con il reggiseno risiede in un motivo legato a una pur semplice ragione semantica. La fascia pettorale di stoffa o, nei casi più raffinati, collane sottili che assecondano la rotondità della mammella, lambendo dolcemente i fianchi, sono una necessità iconografica per sottolineare la differenza tre le donne e le dee. Pur avendo le stesse forme, le divinità esibiscono il seno nudo, mentre il pittore sottolinea la natura delle donne normali con la fascia.
199 x 259 cm
1911 •
L'episodio a cui si riferisce il dipinto era avvenuto nel 1904: durante uno sciopero generale a Milano, viene ucciso l'anarchico Galli. Si riconoscono le figure dei manifestanti, che corrono e si divincolano, delle guardie a cavallo, che intevengono con violenza. Attraverso la disposizione delle linee percepiamo l'impressione di caos. Il ruolo dei colori è altrettanto importante: il rosso domina su tutti e accentua il carattere aggressivo e caotico della scena.Carrà assistì personalmente all'avvenimento, e rimase molto colpito, e appena ritornato a casa realizzò un disegno della scena. Il dipinto venne realizzato poi sette anni più tardi.
1500000 EUR
30 x 39.45 cm
1931 •
60 x 41.43 cm
•
La virtù punisce il vizio. O secondo il titolo originale: l’Amor virtuoso punisce l’Amor ferino. Ma il gioco ambiguo si rivela immediatamente, quasi in un ribaltamento dei ruoli. Il pesce, simbolo sessuale, viene utilizzato dal maschio per “picchiare” la procace signora. E’ un disegno giocoso, che fa l’occhiolino a chi lo guarda. Francisco Venegas (c 1525 -. 1594), l’autore, è un pittore spagnolo che fu attivo in Portogallo nel corso degli ultimo tre decenni del XVI secolo. Nato a Siviglia intorno al 1525, esercitò inizialmente la professione dell’orefice e si formò, sotto il profilo artistico, nella bottega di Luis de Vargas. Trascorse un periodo a Roma e in Italia, dove ha potuto osservare l’arte manierista e le opere di Bartholomeus Spranger e Hans Speckaert .
60 x 80.34 cm
1968 •
“La mia camera è un vascello fantastico, ove posso fare viaggi avventurosi, degni di un esploratore testardo”: Giorgio de Chirico ha ottant’anni quando dipinge "Ritorno di Ulisse" (1968), e l’incessante energia che lo ha contraddistinto nella sua ricerca artistica non è venuta meno. Siamo nel periodo della Neometafisica, in cui il Maestro si dedica alla ripresa di temi presenti nella sua produzione giovanile reinterpretando tematiche a lui care in un continuo gioco con il passato, esemplificativo della sua convinzione della circolarità del tempo. Ulisse, l’alter-ego di Giorgio de Chirico, è qui ai remi di una barca in una mare domestico, all’interno di una stanza-palcoscenico la cui porta è socchiusa: è pronto a ripartire. Partire di nuovo, perché? Per raggiungere finalmente le risposte a un'esistenza sempre irrequieta. Alla fine questo luogo non è che una stanza mentale, attraverso la quale l’artista ci invita ad entrare dentro la sua arte e dentro la sua memoria per viaggiare, insieme a lui, al di là del tempo e dello spazio.
1500000 EUR
49 x 67.73 cm
1921 •
A partire dagli anni Trenta, Sironi rimase affascinato dall’architettura razionalista italiana, tanto da partecipare con le sue opere alle mostre che si tenevano sull’architettura. Con Paesaggio urbano con ciminiera ci si avvicina al periodo di maturità dell’artista, quando la sua visione plastica pur rimanendo legata a scenari immobili e silenziosi diventa più aspra ed espressionista.
2000000 EUR
65 x 81.47 cm
1929 •
Alberto Savinio, fratello minore di Giorgio de Chirico e personalità dalla vasta cultura, lungo la sua vita riesce a portare avanti con successo la carriera di letterato e musicista, oltre che di pittore. I suoi contributi all’elaborazione della pittura metafisica sono probabilmente più significativi di quanto generalmente non si ritenga. In questo soggetto del 1929 si può notare la personale declinazione della metafisica di Savinio come anche l’amore per i temi mitologici, che in seguito avrebbero vissuto una stupefacente rinascita nel surrealismo. In questo dipinto l’episodio omerico della fuga di Ulisse dalla grotta del gigante Polifemo è reso con uno linguaggio simbolico dal sapore ironico e giocoso. Il mondo disordinato e barbarico del ciclope è rappresentato da un agglomerato caotico di forme colorate mentre sullo sfondo si libra la nave dell’eroe greco simbolo di conoscenza, avventura e viaggio.
20000000 EUR
85 x 66.25 cm
1894.1902 •
Madonna — un nudo erotico che fluttua all'interno di un bordo rosso sangue pieno di spermatozoi dimenanti e, in basso a sinistra, un macabro feto — è una delle immagini più provocatorie dell'opera intensamente psicologica di Munch. Mentre il titolo di Munch fa un riferimento blasfemo alla Vergine Maria, la sua figura onirica, allo stesso tempo potente e sottomessa, fonde quel soggetto cristiano tradizionale con altri archetipi femminili più minacciosi del tipo che spesso ha estratto per sviluppare i suoi temi di desiderio, gelosia, ansia, e la morte. Per aumentare la carica nei suoi dipinti e stampe, ha forgiato uno stile moderno che coinvolge anelli pulsanti di colore, a volte compensati dal nero.
149 x 198.49 cm
1938 •
“Therese che sogna”, un dipinto dalla forte carica erotica del pittore francese di origine polacca Balthus, resterà appeso nelle sale del Metropolitan Museum di New York. Il quadro del 1938 mostra una adolescente seduta su una sedia a gambe spalancate. Una petizione che ha raccolto oltre ottomila firme aveva chiesto al museo di rimuoverlo in quanto «romanticizza il voyeurismo e la sessualizzazione di una bambina». La richiesta al Met di ritirare il Balthus era arrivata in giorni in cui gli Usa da settimane, sulla scia dello scandalo Harvey Weinstein, sono investiti da polemiche sulle molestie sessuali: in alcuni casi clamorosi come quello del candidato senatore dell’Alabama Roy Moore, in cui teenager sarebbero state le vittime. La petizione era stata lanciata da una donna di New York, Mia Merrill, sul sito care2. Il fascino esercitato dalle ragazzine su Balthus non è nuovo (il suo quadro del 1934, “Lezione di Chitarra”, è particolarmente famoso a questo proposito) ma rappresenta una parte integrante del lavoro dell’artista al punto che la stessa vedova ne parlò a lungo in una intervista del 2005. Il Met ha rispedito al mittente la richiesta. Il portavoce Kenneth Weine ha spiegato che «missione del museo è di raccogliere, studiare, conservare e mostrare opere d’arte significative di tutte le epoche e le culture per mettere il pubblico a contatto con creatività, conoscenza, idee. Momenti come questi offrono una opportunità di dibattito e le arti visive sono uno dei mezzi più significativi a nostra disposizione per riflettere sia sul passato che sul presente». Prima dell’annuncio che il Met non aveva alcuna intenzione di rimuovere il quadro, la National Coalition Against Censorship si era schierata a favore del museo. Non è però l’unica polemica che ha investito musei americani. La critica d’arte Hannah Black ha chiesto la distruzione di un dipinto di Dana Schultz esposto alla Biennale del Whitney che raffigurava Emmett Till, un bambino nero linciato, nella bara, mentre il Guggenheim ha rimosso da una mostra in questi giorni sull’arte cinese dopo Piazza Tienanmen alcune opere significative dopo la protesta degli amici degli animali.
130 x 162 cm
1955 •
98 x 68 cm
1882 •